“La paura induce a chiudersi in se stessi, a costruire mura di protezione per arginare pericoli e nemici, ad accumulare e ad affannarsi… Alle porte della paura bussa l’inquietudine con la sua provocazione: e gli altri?”
Così il nostro Arcivescovo ci pungolava nel recente Discorso alla Città nella festa di S. Ambrogio. Vorremmo far nostre queste parole, vorremmo provare a fare di questa situazione disagiata del “caro bollette” una occasione per diventare più cristiani, più comunità cristiana.
La meraviglia di far parte di una comunità cristiana è che ci permette di non sentirci soli, di sapere che qualcuno sta già pensando a noi, e per questo possiamo pensare ad altri, in particolare a chi è più povero (“anche il ricco è un povero uomo” diceva padre Turoldo).
L’immagine che ci guida è quella del cammino in montagna coi ragazzi dell’Oratorio, dove chi fa più fatica sta davanti, e dà l’andatura, che è quella giusta per tutti, anche per chi “ne ha di più”. In questo modo
si arriva più lenti di come sarebbero arrivati i primi ma – è provato – si arriva tutti alla meta, e tutti insieme. E anche chi si sarebbe fermato a metà strada, anche chi era convinto che non ce l’avrebbe mai fatta, arriva fino a 3000 metri.
Davanti alla fila, davanti agli occhi, mi piacerebbe avessimo i più poveri di oggi: i ragazzi che perdono la vita per attraversare il Mare Nostro, le giovani che in Iran vengono imprigionate e uccise per un grido di libertà, e più vicini a noi le famiglie che in questo inverno non riescono a pagare le bollette, … forse nella casa accanto.
Per loro abbiamo finora rinunciato al riscaldamento in chiesa, provando a stare tutti un’ora in preghiera al freddo perché nessuna famiglia dovesse stare a casa al freddo tutto il giorno.
Abbiamo calcolato che in questo modo abbiamo ‘risparmiato’ 2.317 euro; a questa cifra occorre sommare i 1.025 euro raccolti nelle cassette delle offerte dedicate a questo durante questo Avvento.
Si arriva così a 3.342 euro da destinare alle famiglie in povertà energetica, della nostra Comunità pastorale e della nostra città.
Come ci vorremmo orientare ora?
Col Consiglio pastorale abbiamo pensato di accendere il riscaldamento delle chiese, ma senza ‘perdere di vista’ chi dà … l’andatura del cammino! Scalderemo le nostre chiese, ma un’ora in meno del normale per
ogni Messa: ciò che andrà risparmiato sarà destinato a chi è in povertà energetica.
In questo modo sarà tolto il ‘gelo’ in ogni celebrazione; la messa centrale della Domenica resterà più calda e – soprattutto – resterà presente a tutti di essere parte della stessa comunità, della stessa ‘famiglia allargata’!
Ciascuno si senta chiamato a fare la sua parte: chi può, anche dando un contributo speciale (i nostri tecnici hanno calcolato che, dando tutti due euro in più, riusciremmo a coprire la spesa del riscaldamento in chiesa).
…e sia Natale per tutti.
don Fabio