“Che fai Agar?
Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Alzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione”.
Gen, 21,17-18
Cara Terry,
questo inverno a Bologna ci hai raccontato la vicenda di Agar, una figura un po’ sconosciuta ma molto interessante della Bibbia. Potremmo riassumere la sua storia con qualche parola significativa: Agar è una donna smarrita nel deserto, priva di acqua e con un fanciullo a cui badare. Persa nella sua disperazione, piange e alza la sua voce a Dio. Un angelo mandato da Dio, allora, le dice “Alzati”, “Non temere” e Dio le apre gli occhi per poter vedere un pozzo d’acqua.
Sai Terry, talvolta capita anche a noi di sentirci come Agar, un po’ smarriti nel deserto e privi di ogni forza per resistere ad una situazione particolarmente difficile… e allora talvolta gridiamo a Dio per chiedergli un segno della Sua presenza nel nostro cammino di vita.
Crediamo, proprio, che i giorni preziosi a Bologna, condivisi con i ragazzi adolescenti, siano stati proprio questo: giorni di tranquillità, serenità e sano divertimento che ci hanno permesso di vivere dei momenti davvero belli e profondi che hanno fatto e continuano a fare bene al cuore.
Sono stati giorni che hanno acceso quella piccola luce che permette di rischiarare il buio delle tenebre, oppure potremmo dire con le parole che hai scelto di utilizzare a Bologna, sono stati “acqua con cui il deserto può diventare un giardino”.
GRAZIE, dunque, per aver condiviso questi bei momenti con noi ragazzi ed essere stata testimone del grande messaggio che la storia di Agar porta con sé, di un Dio che ascolta il grido dei suoi figli e si prende cura di loro.
Ti auguriamo, allora, di custodire e mantenere vivo nel cuore il ricordo della luce che ha brillato tra noi tutti in più momenti di condivisione e che abbiamo imparato essere il segno della presenza del Dio-luce che viene e rischiara la tenebre. Buon cammino!
I ragazzi dell’oratorio